domenica 9 ottobre 2016

La Provincia di Sondrio

Carcere di via Caimi

DOPO LE PROTESTE IL CONFRONTO: E SUI MURI FUORI DALLA PRIGIONE COMPAIONO DELLE SCRITTE

Radicali Sondrio
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Come di consueto, vi proponiamo la lettura di alcuni articoli pubblicati sul quotidiano La Provincia di Sondrio in questi giorni e inerenti alla situazione della casa circondariale di via Caimi. Nel primo pezzo (firmato da Francesca Bettini) si parla dell'ispezione regionale nella struttura penitenziaria prevista per lunedì 17 ottobre e della commissione di Palazzo Pretorio indetta, su richiesta della associazioni di volontariato, per giovedì 13 ottobre a Sondrio. Nel pezzo di oggi, domenica 9 ottobre, e siglato A. Mar. si fa invece il punto sulla scritta "Sondrio Brucia" apparsa su un muro di via Mazzini.

La Provincia di Sondrio, sabato 8 ottobre, articolo firmato Francesca Bettini, e spalla non siglata:

GLI EQUILIBRI DELICATI IN CARCERE. DOPO LE PROTESTE, IL CONFRONTO. Per analizzare la situazione del carercera a palazzo Pretorio si terrà una riunione della commissione consiliare, con le associazioni coinvolte e il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria. E intanto il Movimento 5 stelle chiama in causa la Commissione carceri della Regione, che visiterà la casa circondariale di Sondrio il 17 ottobre. Restano al centro dell'attenzione le vicende del carcere, dopo lo sciopero della fame proclamato dai detenuti e ora interrotto. GARANTE E VOLONTARIATO. La scorsa settimana se n'è parlato in consiglio comunale con un'interpellanza di Chiara Pozzi (Sondrio anch'io) e un ordine del giorno urgente dei gruppi di opposizione che chiedevano il rinvio dell'elezione del garante, fra pochi giorni il tema sarà sul tavolo di una commissione consiliare "allargata" convocata dalla presidente Gemma Sinonimi per giovedì alle 18. All'ordine del giorno, la situazione del carcere "in relazione anche alla nomina del garante", si legge nella convocazione, e "alla necessità che sia garantita la sua agibilità e operatività" all'interno della struttura, proprio gli elementi con cui l'ex garante Francesco Raccjetti aveva motivato, in primavera, le sue dimissioni. Su richiesta della rete di associazioni e cittadini che hanno promosso la petizione a favore del garante, conclusa con oltre 1.200 firme e consegnata alle autorità locali e nazionali, la commissione si confronterà anche sul ruolo del volontariato nella casa circondariale e sul "suo rapporto con la direzione del carcere". All'incontro, come detto, saranno presenti il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria Luigi Pagano, arrivato a Sondrio anche all'inizio di questa settimana per incontrare i detenuti e la direttrice Stefania Mussio dopo l'inizio dello sciopero della fame. LA VISITA REGIONALE. Intanto sulla vicenda si è mosso il consigliere comunale del Movimento 5 stelle Matteo Barberi, secondo il quale "la situazione è stata sottovalutata dall'amministrazione comunale" finora. "Attraverso il consigliere regionale Paola Macchi - spiega Barberi - abbiamo richiesto una visita della Commissione carcere della regione al carcere di Sondrio, ottenendone la programmazione per il 17 ottobre. Riteniamo indispensabile che la Commissione faccia luce sulle ragioni che hanno portato il garante a rassegnare le dimissioni e abbiamo anche fatto specifica richiesta perché all'incontro sia presente anche l'ex garante dei detenuti Francesco Racchetti". E secondo Barberi il Comune deve al più presto "intervenire con decisione per ripristinare la figura del garante". LABORATORIO ALIMENTARE. Chi è già intervenuto per mantenere aperto il confronto tra il carcere e il territorio, è proprio il provveditore regionale Pagano che sottolinea come il lavoro sinergico tra le due realtà sia, prima che un dovere normativamente stabilito, assolutamente indispensabile per raggiungere risultati efficaci. In quest'ottica è da interpretare la consegna alla casa circondariale dei primi macchinari del laboratorio alimentare - il pastificio "A mani libere" - che s'intende creare per constare agli ospiti dell'istituto di impegnarsi in una vera attività lavorativa. Un progetto nato nel 2013, grazie alla collaborazione tra Provoncia e direzione del carcere, che è ora in dirittura d'arrivo.

SI INDAGA PER LE MINACCE SCRITTE FUORI DALLA PRIGIONE. "Non siete soli, Sondrio Brucia". La scritta, realizzata con un pallido spray verde che ne accentua il sapore vagamente retrò, è comparsa nei giorni sul muro del carcere che costeggia la via Mazzini. Non ci sono altri riferimenti, ma tutto lascia pensare che il riferimento sia tutto per le proteste dei detenuti che nei giorni scorsi hanno fatto salire la tensione all'interno della struttura di via Caimi. Per la verità il peggio sembra ormai essere decisamente alle spalle, tanto che i carcerati hanno abbandonato lo sciopero della fame che da alcuni giorni avevano intrapreso. A far calare la tensione dei detenuti, la visita del provveditore regionale alle carceri, Luigi Pagano. In definitiva, si sarebbe trattato più che di una violazione di qualche diritto, di un semplice errore di comunicazione tra le persone che si trovano all'interno delle celle e la direzione della struttura. Resta da capire come mai sia comparsa quella scritta. Sull'episodio, dalla Questura non trapela alcuna notizia. Ancora nessuna indicazione, quindi, su chi possa essere stato l'autore della generica minaccia anche se, ovviamente, si pensa a qualcuno di molto vicino ai detenuti. Al di là del reato di minaccia, forse tutto sommato troppo astratto, resta quello di danneggiamento per il muro imbrattato. 


La Provincia di Sondrio, domenica 9 ottobre, articolo siglato A. Mar.:

SCRITTE SUL MURO DEL CARCERE. L'AUTORE E' UN EX DETENUTO. "Non siete soli, Sondrio brucia", così recitata la scritta in verde lasciata nottetempo da una mano ignota sul muro di cinta della casa circondariale di Sondrio, in via Mazzini. Più che una minaccia al capoluogo, nelle intenzioni dell'autore, quel messaggio vergato in tutta fretta doveva essere una sorta di attestato di solidarietà nei confronti di chi - dietro le sbarre - aveva intrapreso lo sciopero della fame, in segno di protesta per la presunta violazione di alcuni diritti dei detenuti. Ma il gesti non è rimasto anonimo e non resterà impunito. Per quella scritta è stato denunciato a piede libero un cittadino di 33 anni - B. S. le iniziali - che risulta disoccupato e senza nemmeno una fissa dimora. L'uomo, avrebbe alle spalle diversi precedenti penali, e proprio per questo, fino a un mese fa, era ospite della struttura carceraria cittadina. A lui gli agenti della Digos sono arrivati dopo aver visionato ore e ore di filmati delle telecamere di videosorveglianza pubblica e privata posizionate in alcuni punti strategici della città. In pochi giorni, i fatti risalgono alla notte del 4 ottobre - gli agenti sono così riusciti a identificare l'autore del danneggiamento aggravato (questo il reato che gli verrà contestato) ora è denunciato a piede libero all'autorità giudiziaria. A tradire il "writer" sono stati gli indumenti che quella notte indossava, (in particolare la felpa nera e rossa) e il fatto che sia mancino. L'uomo è stato fermato presso i giardinetti di piazzale Meriti, ed è stato accompagnato in Questura dove - messo alle strette dagli investigatori - non ha potuto che confessare di essere l'autore del gesto. La situazione nel carcere di Sondrio - tornata sotto controllo dopo la visita del funzionario regionale - sarà di nuovo sotto i riflettori il prossimo 17 ottobre con l'ispezione della Commissione carceri regionale. 





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